A Quali Farmaci Antivirali Risponde L’influenza?

HIV e le Donne

Certamente i pazienti con livelli elevati di transaminasi (e di viremia) hanno una indicazione al trattamento antivirale. Viene raccomandato il trattamento per i pazienti (sia HBeAg positivi che HBeAg negativi) che presentano una viremia maggiore di 2.000 UI/mL (1). I precedenti orientamenti, invece, consideravano pazienti con viremia inferiore a 20.000 UI/mL come portatori inattivi del virus e quindi non abbisognevoli di terapie. Ad esempio un paziente HBsAg positivo con una viremia di 15.000 UI/mL che veniva considerato fino ad alcuni anni fa un portatore inattivo, oggi potrà e dovrà essere un candidato ad un trattamento antivirale. La sperimentazione permette al paziente di accedere a terapie che altrimenti non potrebbero essere utilizzate. NUOVI FARMACI E NUOVE TERAPIE PER EPATITE CRONICA B ED EPATITE CRONICA C (M. Durante il lamivudine 150mg ordine follow-up (media di 4.85 ± 3.1 anni) nessun paziente sviluppava epatite o riattivazione virale. Nella forma di neuropatia più tipicamente associata alla macroglobulinemia di Waldenström, nel sangue del paziente sono presenti anticorpi diretti contro la guaina mielinica che avvolge i nervi (anticorpi anti-MAG).

In alcuni casi, gli anticorpi nel sangue possono precipitare alle basse temperature (crioglobulinemia), causando problemi alla circolazione del sangue nelle mani e nei piedi, dolori alle articolazioni, macchie e ulcere sulla pelle in circa il 5% dei pazienti. A seguito di ciò, la Struttura Commissariale ha provveduto alla distribuzione del farmaco antivirale alle varie Regioni. La macroglobulinemia di Waldenström può essere diagnosticata in pazienti asintomatici, in seguito a esami del sangue effettuati per altre ragioni che rivelano la presenza di una quantità eccessiva di anticorpi di tipo IgM. I principali criteri diagnostici per la macroglobulinemia di Waldenström sono la presenza di anticorpi IgM monoclonali nel sangue associati all'infiltrazione del midollo osseo da parte di cellule tumorali che esprimono proteine specifiche sulla loro superficie. Il midollo osseo è l'organo deputato alla produzione delle cellule del sangue necessarie allÂ’organismo: i globuli rossi, le piastrine e i globuli bianchi. Nella macroglobulinemia di Waldenström, una delle cellule B memoria attivate subisce una trasformazione famciclovir in linea ordine tumorale e comincia a riprodursi in maniera eccessiva, accumulandosi all'interno del midollo osseo e di altri organi, e producendo allo stesso tempo grandi quantità di anticorpi IgM. Tuttavia, nella macroglobulinemia di Waldenström, tutte le cellule tumorali sono dei cloni (cioè delle copie identiche) della cellula B da cui ha avuto origine il tumore.

Tuttavia, la maggior parte dei pazienti ha già dei sintomi della malattia alla diagnosi. Sono stati descritti anche casi di alterazione del ritmo cardiaco (aritmia), tipo fibrillazione atriale, specialmente in pazienti che avevano già avuto in precedenza disturbi del ritmo cardiaco. 2014, consente di eliminare l'infezione da HCV in circa la metà dei casi. LÂ’età mediana dei pazienti al momento della diagnosi è di 65 anni, e ad ammalarsi sono più spesso gli uomini che le donne. I trattamenti disponibili al momento non permettono una guarigione definitiva. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che le cellule tumorali di quasi tutti i pazienti affetti da macroglobulinemia di Waldenström presentano una mutazione genetica all'interno del gene MYD88. MYD88 è un gene importante per la regolazione della crescita delle cellule B memoria, e la sua mutazione favorisce la sopravvivenza e la moltiplicazione di queste cellule. E' nel tratto intestinale che si giocano dunque gran parte delle strategie difensive del nostro corpo, non soltanto ad opera del sistema immunitario, ma anche della flora probiotica. In base agli studi più recenti, si ritiene che la macroglobulinemia di Waldenström origini da uno specifico tipo di cellula del sistema immunitario chiamata cellula B memoria.

Normalmente, ogni cellula B produce un anticorpo unico, leggermente diverso da quelli prodotti dalle altre cellule B: questa varietà permette al sistema immunitario di riconoscere praticamente tutti i possibili pericoli. Con il rafforzamento del sistema di difesa noi possiamo mantenere lontano il nemico, stimolando tutte le possibilità naturali di difesa del nostro organismo. Inoltre nelle piante sono presenti vitamine, minerali, oligoelementi, ormoni ed un insieme di sostanze vitali che contribuiscono al complessivo miglioramento dello stato di salute e sono in grado di ripristinare la naturale capacità di autodifesa, che ogni organismo vivente ha, contro i batteri patogeni e di autoguarigione. La cipolla tonifica anche il muscolo cardiaco, stimola la circolazione sanguigna e delle coronarie ed è di aiuto nella prevenzione insieme all'aglio dell'aterosclerosi. L'adesione alle pareti della superficie mucosa dell'intestino rappresenta nell'80% dei casi il primo passo per l'insorgenza delle patologie. È anche grazie alle cellule B memoria se, come succede ad esempio per il morbillo, una sola esposizione a una malattia basta a renderci immuni per tutta la vita.

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